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Commenti: 28
  • #28

    costellazionifamiliaribologna (martedì, 16 aprile 2013 13:40)

    Grazie

  • #27

    faronellanotte (martedì, 19 febbraio 2013 22:39)

    la burrasca non è passata, ma confidandomi con mia madre ho capito tante cose, l'avevo lasciata allo scuro per proteggerla ma si è dimostrata forte e piena d'amore e di comprensione. E come da bambina, mi ha regalato speranza.
    Non sono malata, sono stata abbandonata da mio marito.
    Non sono la prima e non sarò l'ultima.
    Ce la farò a superare questa amarezza e questa tristezza, ho il sostegno della mia famiglia.
    Lo psicologo serve a chi mi ha lasciato, ma non è più un mio problema, lo è stato per anni, ma visto che non mi vuole più, io devo andare oltre.
    Elaborerò tutto questo.
    Grazie per l'ascolto di questi mesi, mi ha fatto capire molte cose.
    ...e se la vedrò in libreria mentre guardiamo le novità, le sorriderò. Buona vita dottoressa.

  • #26

    costellazionifamiliaribologna (lunedì, 11 febbraio 2013 20:06)

    Beh la psicoterapita non è chiacchiera.. Si devono avere degli obiettivi ed esistono delle tecniche per raggiungerli.. Se vuole qualche chiarimento mi può contattare tramite "CONTATTI" così ci possiamo sentire anche per telefono. Prima di prendere farmaci le consiglio comunque di valutare la psicoterapia e anche se è necessaria, con un terapeuta. Buona vita

  • #25

    ora deriva (lunedì, 11 febbraio 2013 19:14)

    pessima settimana,il mio quasi ex marito mi ha consigliato uno psicologo ed il mio medico di famiglia dei farmaci.
    io per ora sono aggrappata ad un'asse.
    Non so' parlarne come mi possa aiutare.

  • #24

    ex faronellanotte ora scialuppalladeriva (lunedì, 04 febbraio 2013 21:49)

    Ho letto tre volte quello che ha scritto perchè affascinante. Quando avrò risolto i problemi pratici della situazione, mi sono promessa che risolverò anche tramite analisi le mie ferite interne. Mi piace come parla. Grazie per la risposta, spero di contattarla presto.

  • #23

    costellazionifamiliaribologna (lunedì, 04 febbraio 2013 14:21)

    Rispondo a ex faronellanotte: è vero che ogni adulto è responsabile delle proprie scelte e così lo è il suo ex marito per se stesso e per chi verrà dopo di lui.. e così lo è sua suocera per se stessa e per chi viene dopo di lei. Se vediamo le cose in questo modo ognuno è in parte responsabile per se stesso e in parte si carica delle responsabilità degli altri. Le costellazioni contribuiscono a scaricare le responsabilità altrui e a caricarci solo delle nostre. E' comunque vero che siamo tutti figli (anche sua suocera e chi e venuta prima di lei). Quindi il problema credo si debba porre in altri termini: A prescindere dalla situazione familiare da cui provengo, desidero assumermi solo le mie responsabilità o desidero portare anche quelle di chi è venuto prima di me?

  • #22

    ex faronellanotte (sabato, 02 febbraio 2013 19:08)

    Una domanda dottoressa (il sentiero è difficile, avrò bisogno di lei per elaborare l'abbandono...) perchè mia suocera alla notizia della separazione ha detto: "in che cosa ho sbagliato?".
    Cosa c'entra lei con il mio matrimonio? E continua a chiederselo..nonostante le dica che i genitori non sono responsabili delle scelte dei figli, o no?
    O forse no?

  • #21

    Costellazioni Familiari Bologna (giovedì, 27 dicembre 2012 16:00)

    Salve ex faro della notte, buona festa del rinnovamento!! Grazie anche perchè mi tiene informata.

  • #20

    ex faro della notte (martedì, 25 dicembre 2012 18:48)

    Buon Natale dottoressa,
    la speranza non deve mai morire nel nostro animo. L'inevitabile è successo ma la vita va avanti, il sentiero è difficile ma anche domani sorgerà il sole.
    Ho studiato le constellazioni familiari, non credevo ci fosse tanto seguito, anche se ancora non ho capito tutto mi incuriosiscono.
    Buon Natale ancora.

  • #19

    Costellazioni Familiari Bologna (sabato, 15 settembre 2012 14:16)

    Grazie del tuo messaggio, ex faro nella notte, i tuoi passi sono un incoraggiamento anche per chi pensa che non sia possibile uscire dal proprio tunnel.

  • #18

    ex faronellanotte (sabato, 15 settembre 2012 14:10)

    E' passato il momento di essere il faro nella notte e adesso ho ripreso in mano la mia vita, gli altri ti usano e come zavorre ti portano giù con i loro problemi ignorandoti.
    Faccio quello che devo, ma dentro di me ho risvegliato e ritrovato la persona che ero, continuo ad aver poca voglia di andare a casa e di andare via, ma per ora la mia amica mente mi sostiene e mi rammenta i miei sogni, le mie passioni.
    Mi sento sola, ma non ci stò poi così male, basta uscire e vedere le altre persone invece che a stare ad aspettare una carezza che non arriva.
    Una mia amica dice "barcollo ma resisto", non voglio portare some.
    Quindi a chi mi avesse letto dico, il faro si è spento, i naviganti...guarderanno il computer di bordo, io vado a vedermi la città...

  • #17

    faronellanotte (domenica, 29 luglio 2012 14:13)

    Ringrazio per l'offerta e ci penso, provo per ora a venirne fuori da sola. Già scriverne aiuta anche se ne evidenzia il peso. Pensare solo fa sembrare tutto più vivibile e pensi che in fin dei conti c'è sempre chi sta peggio di te. Quando arriva però il nostro momento? Abbiamo fatto le scelte giuste? Perderemo tutto? Visto che il futuro non lo conosciamo ho deciso di vivere il presente. Come una sollevatrice di pesi ho caricato tutto sulle spalle per buttare via tutto con uno slancio, speriamo di non rimanerci sotto!
    Grazie ancora, quello che ha scritto, mi conferma che sono sulla strada giusta, faticosa ma giusta.


  • #16

    Costellazioni Familiari Bologna (sabato, 28 luglio 2012 14:03)

    Buongiorno, leggo le sue dolorose parole e mi vengono in mente tante storie simili alla sua, dove per anni una persona ha cercato di comportarsi in maniera corretta, sforzandosi anche quando non sentiva che tali comportamenti gli fossero propri e poi, all'improvviso, pare che tutto il mondo gli crolli addosso. Lei dice di avere agito per istinto, ma chissà, magari agiva secondo quello che la famiglia e la cultura di provenienza le avevano insegnato, trascurando i segnali della sua persona, che le indicavano altro. Se lo desidera potremmo sentirci telefonicamente per parlarne in maniera più approfondita e cercare una strada che l'aiuti a trovare il suo centro, la capacità di gestire la situazione, la forza e l'amore necessari. Mi può contattare tramite il seguente indirizzo: p.camisa1504a@ordpsicologier.it

  • #15

    faronellanotte (giovedì, 26 luglio 2012 23:00)

    Nessuno ci consegna le istruzioni per l'uso della nostra esistenza, andiamo ad istinto a volte si fa bene a volte no.
    In questo periodo sono impegnata su più fronti, una madre anziana concentrata sulla propria sopravvivenza a cui fare da madre, un marito che si è accorto - dopo anni che gli dicevo che si doveva voler bene - che la corazza da cavaliere ha una crepa - una crepa oscura che lo allontana da tutti, una sorella che ha rischiato di perdere suo marito causa salute ed infine io, che digerito faticosamente il fatto di non aver avuto figli, rischio di perdere il mio uomo se la corrente della sua sofferenza strappa tutto.
    Non sopporta più stare in casa alla sera, ma in casa ci sono io...
    Ho detto che aspetto, che lo aspetto.
    Ma quanto riuscirò aspettare, sono sola in questa situazione e nessuno sa, nessuno deve sapere.
    Attingo da la mia mente, ma ho iniziato a non aver più voglia di tornare a casa...
    Mi dico che supererò tutto, come ho superato altro.
    Ma la solitudine che porta tutto questo inizia a pesare.
    Devo rivedere la mia vita, forse mi ero concentrata su persone e cose che mi rendo conto...che possono non esserci più...
    Come sto? Anche a lui rispondo bene...ma ora mentre scrivo piango.

  • #14

    costellazionifamiliaribologna (mercoledì, 29 febbraio 2012 09:58)

    La tua domanda, cara Paola, apre discussioni infinite sull'argomento. Andrebbe definito il concetto di malattia e di guarigione e bisognerebbe provare scentificamente quante malattie sono veramente guarite per merito di altri strumenti, compresa la medicina tradizionale, e quali sono guarite a prescindere. Partiamo dal presupposto che è l'uomo che crea in sè la malattia e che è lo stesso uomo che può creare la guarigione. Le varie terapie sono semplici strumenti, più o meno invasivi, per raggiungere il benessere. Così posso dirti che ci sono persone che nella propria costellazione trovano la risposta che motiva la rinuncia alla guarigione e se ne fanno una ragione, proprio perchè diventano protagonista della propria scelta; così come ci sono persone che, nel giro di poche settimane vivono un vero e proprio miracolo. Bisogna inoltre tenere presente che i tempi e i modi della "guarigione" dipendono anche dalla cronicità della malattia. Un altro dubbio che mi pongo è: chi può dire se una persona guarisce per merito di uno strumento o di un altro? Non mi è infatti mai capitato che si presentasse a rappresentare una costellazione una persona che non avesse già tentato altre cure o che non ne abbia comunque tentate dopo. Diciamo che la costellazione può essere strumento di guarigione nella misura in cui il cambiamento introdotto rende il paziente capace di mettere in gioco le proprie risorse di soluzione, le proprie responsabilità di scelta. Questa risposta non vuole essere esaustiva, ma solo stimolare la conversazione sull'argomento.

  • #13

    paola (martedì, 28 febbraio 2012 22:27)

    Avete testimonianze di persone guarite da malattie tramite le costellazioni ?

  • #12

    Costellazioni Familiari Bologna (martedì, 18 ottobre 2011 21:50)

    Sono d'accordo con Giò e anche le Costellazioni familiari sono in piena sintonia con l'idea che, laddove una persona ha imparato ad amare e rispettare se stessa, essa sia perfettamente in grado di amare "l'altro". Le costellazioni familiari offrono l'opportunità di trovare la strada per imparare ad amarsi.

  • #11

    Giò (domenica, 24 luglio 2011 00:19)

    rispondo alla domanda di "costellazioni familiari Bologna" del 30/09/10.
    io credo che il passaggio dall'innamoramento dei primi anni all'amore profondo che sa accettare e vedere l'altro così come è dipenda molto dal diretto/a interessato. cioè dipende molto dal rapporto che ho con me stesso: io sono capace di accettare quella che è la mia vita? sono capace di accettarmi pienamente per quello che sono? comprese ombre e virtù? riesco a perdonarmi? se la risposta è si - credo - che il passaggio avvenga e si possa verificare nel pieno rispetto di se stessi e quindi anche dell'altro. la mia non è una esperienza diretta piuttosto credo molto a un principio orientale che si chiama "Esho funi" e che parla dell'inseparabilità della vita con l'ambiente. due ma non due. l'ambiente (le cose, il lavoro, le persone etc..) che ci circondano sono lo specchio delle nostre credenze. quindi se io ho pieno rispetto della mia vita come può l'ambiente rispondermi diversamente?

  • #10

    Costellazioni Familiari Bologna (venerdì, 01 ottobre 2010 13:18)

    Ringrazio Cocker Inglese per i complimenti e approfitto per invitarvi a portare le vostre esperienze e le vostre domande, per rendere questo sito sempre più vitale e interessante, proprio perchè contribuiamo tutti.

  • #9

    Cocker Inglese (giovedì, 30 settembre 2010 19:42)

    Complimenti per il sito, l'ho trovato molto interessante!
    Un saluto...
    Buona Giornata

  • #8

    Costellazioni Familiari Bologna (giovedì, 30 settembre 2010 19:38)

    AMORE A SECONDA VISTA - Propongo un nuovo argomento chiedendo principalmente a voi e alla vostra esperienza come sia possibile, per una coppia, passare dall'innamoramento dei primi anni all'amore profondo che sa accettare e vedere l'altro proprio come è. Forse non tutti abbiamo vissuto questa esperienza, ma ognuno di noi ha un'idea di come dovrebbe essere l'amore di coppia. Mi farebbe piacere confrontarmi con il vostro pensiero ed eventualmente tentare di rispondere alle vostre domande utilizzando come riferimento l'esperienza di Hellinger con le Costellazioni familiari.

  • #7

    Costellazioni Familiari Bologna (giovedì, 30 settembre 2010 19:34)

    Grazie Marco per il tuo intervento. Naturalmente io ti rispondo dal punto di vista delle Costellazioni Familiari, quindi da quello che possiamo definire: "movimento dello spirito". La rabbia è un'emozione molto potente che nasce da una reazione ad un fatto o ad una idea. Se subisco una aggressione ho anche la forza per reagire e dunque questa è una buona rabbia. Se la rabbia nasce da un pensiero allora non posso agire e dunque è un' emozione priva di senso, che fa male. Quella rabbia nata dall'immaginazione in realtà non ci appartiene, la portiamo al posto di altri, e non possiamo quindi gestirla. Noi possiamo solo gestire ciò che ci appartiene. Abbiamo paura di esprimere la rabbia quando non ci appartiene, perchè potrebbe sfuggirci di mano. Le Costellazioni utilizzano rappresentanti per sostituire i componenti di una famiglia, e attraverso l'espressione dei rappresentanti si individua la rabbia, la direzione verso cui è rivolta, la vera causa di tale emozione..e spesso la soluzione attraverso cui la rabbia può sciogliersi e scomparire.

  • #6

    Marco (giovedì, 30 settembre 2010 19:34)

    davvero interessante questo Blog, ho delle domande da fare.
    Cos'è la rabbia? come mai si ha paura di esprimerla?
    In che modo le costellazioni mettono un individuo davanti alla propria rabbia? si sopravvive all'espressione della rabbia repressa?

    Grazie mille.
    Marco

  • #5

    Costellazioni Familiari Bologna (giovedì, 30 settembre 2010 19:33)

    Gentile Ale, grazie per la tua richiesta che permette di entrare in un paio di temi molto importanti. Innanzitutto partiamo dal presupposto che Hellinger non parla di patologia ma di destino. La differenza è sostanziale perchè se l'omosessualità fosse patologia verrebbe vissuta come qualcosa di sbagliato rispetto ad una "norma", di conseguenza sarebbe da "condannare" o "compatire" in tutte le sue forme e manifestazioni. Se invece è destino allora ognuno di noi ha diritto di vivere il suo destino liberamente..ciò lo aiuterebbe anche ad accettarlo pienamente. Se anche le origini del nostro destino sono legate ad irretimenti familiari, o al karma (vite precedenti), non vuol dire che si possa o si debba necessariamente cambiare.. Consideriamo l'omosessualità come se essa fosse una caratteristica che si sviluppa lungo un segmento che va dal polo massimamente negativo a quello massimamente positivo. Avremmo persone che non hanno assolutamente caratteristiche omosessuali (cosa pressocchè impossibile) al polo negativo e persone che manifestano in modo totale la omosessualità, al polo positivo. Lungo questo segmento avremo tutte le variabili possibili della omosessualità. E' chiaro a questo punto che ogni persona ha sviluppato la propria omosessualità in maniera originale, unica, non classificabile. Partendo da questa considerazione le Costellazioni Familiari affrontano ogni persona, in maniera unica e originale. La finalità di una rappresentazione quindi non è necessariamente quella di cambiare preferenze sessuali (anche se non è da escludere), ma anche quella di riconoscere e accettare con amore e rispetto per se stessi "ciò che è". A livello fenomenologico fino ad ora si sono potute constatare alcune situazioni che ritornano spesso quando si lavora con una problematica legata alla omosessualità: una identificazione con una persona dell'altro sesso (un parente morto per es. o una persona esclusa), una sostituzione di ruoli. Naturalmente l'apertura del metodo delle costellazioni familiari consente, ogniqualvolta si presenti una richiesta, di affrontare con rispetto e senza pregiudizi ciò che verrà mostrato.

  • #4

    Ale (giovedì, 30 settembre 2010 19:32)

    Mi è capitato in passato di leggere da qualche parte che l'omosessualità, secondo la teoria di Bert Hellingher, sia un irretimento familiare, quindi qualcosa da cui è possibile liberarsi.
    Non la pensano tutti così, il DSM IV, l'APA, OMS, l'hanno esclusa come patologia, mentre la tarepia riparatrice afferma che si può "guarire" dall'omosessualità, come alcuni psicanalisti, come la teoria essenzialista (biologica).

    Dunque, secondo la teoria delle costellazioni familiari:
    Cos'è l'omosessualità?
    In che modo il costellatore si approccia a questo tema?

    Grazie!
    Ale

  • #3

    Costellazioni Familiari Bologna (giovedì, 30 settembre 2010 19:30)

    Comprendo perfettamente i tuoi dubbi, e sono d'accordo sul fatto che ogni azione terapeutica va vagliata correttamente. Esistono per esempio dei tempi giusti per ogni cosa. In genere la persona sente quando è il momento di mettere in gioco nuove richieste o di lavorare ulteriormente su quelle vecchie. Ci sono momenti in cui ci si sente letteralmente illuminati, perchè si ha una intuizione improvvisa che ci apre nuove porte, nuove strade, per andare sempre più a fondo su un argomento sul quale si sta lavorando da tempo. In linea di massima, comunque, le costellazioni lavorano principalmente su un livello inconsapevole, è l'anima che compie il salto evolutivo. Non è quindi scontato che ci si debba sentire "intasati" dal troppo lavoro su se stessi. Semplicemente arriva un aiuto che spinge la persona a guardare a nuove soluzioni.

  • #2

    John (giovedì, 30 settembre 2010 19:29)

    io sono uno di quelli che ha avuto questo tipo di dubbio, descritto nel messaggio precedente, mi sono chiesto "ma è già tanto faticoso riuscere a reggere la consapevolezza che viene a galla attraverso un percorso psicoterapico, immaginiamo di aggiungere anche altre scoperte, altre emozioni provenienti da un altro lavoro"
    Teoricamente sono d'accordo che si lavora su differenti livelli che possono e "debbono" essere integrati, ma in pratica, a mio avviso, va valutata l'intensità "delle forme" , delle gestalt, che si vanno a "smuovere"

  • #1

    Costellazioni Familiari Bologna (giovedì, 30 settembre 2010 19:21)

    Spesso mi viene richiesto, in qualità di Psicoterapeuta o in qualità di conduttore di Costellazioni Familiari se sia possibile integrare la psicoterapia tradizionale con le Costellazioni familiari. Infatti qualcuno pensa che possano esserci interferenze tra i due approcci. In realtà ciò non accade, a meno che non ci siano grosse opposizioni da parte dello psicoterapeuta. Sono approcci molto diversi, che seguono logiche e livelli differenti di approfondimento, nondimeno ognuno di noi è fatto di corpo, emozioni, pensiero, socialità, anima e spirito e può quindi integrare un intervento sul livello fisico con uno di livello animico, ecc... favorendo il processo evolutivo di cambiamento. Naturalmente esistono alcune eccezioni, ma in sede di colloquio si valutano le singole situazioni e l'opportunità di lavorare con le Costellazioni, come e quando.